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"Attraverso il plurale volutamente scorretto del suo titolo e il nomadismo interdisciplinare dei contributi che vi sono raccolti, questo volume intende esplorare la capacità che la mente umana possiede di subire - ma al tempo stesso indurre - alterazioni percettive, emotive e comportamentali attraverso l'assunzione di sostanze. Se infatti l'esperienza psicotropa, in quanto attraversamento di una soglia che modifica irreversibilmente il soggetto, ha a che fare con la sostanza stessa del pensiero, cioè con la sua capacità di trasformare materialmente la propria realtà, allora le potenzialità e le tecniche psicotrope della nostra specie rappresentano un fenomeno culturale (estetico nel doppio senso del termine: sensoriale e artistico) e insieme metabolico (chimico, fisiologico) che non può venire confinato dal politically correct nell'ambito medico-legale o psicoterapeutico, ma neppure essere relegato in quello socio-antropologico, in cui è stato spesso studiato: esse costituiscono un oggetto filosofico di prim'ordine, che come tale dovrebbe impegnare la riflessione etico-politica e soprattutto economica sulle forme di dipendenza."